Factsheet
A. La situazione
La crisi climatica è la più grande sfida della nostra epoca e deve essere affrontata con urgenza!
o Il riscaldamento globale rispetto all’epoca preindustriale è già di 1.2°C, mentre in Svizzera il valore è circa il doppio.
o Come dimostrano i rapporti dell’IPCC, dobbiamo limitare il riscaldamento a 1.5°C per evitare il peggio: tra i 3.3 e i 3.6 miliardi di persone si trovano in una situazione di grande vulnerabilità rispetto alle conseguenze della crisi climatica.
o Se manteniamo il ritmo attuale di emissioni, raggiungeremo il limite di 1.5°C nel 2028 e il riscaldamento sarà di 3-3.2°C entro la fine del secolo.
La politica climatica borghese è fallita, abbiamo bisogno di una politica climatica radicalmente diversa.
o Di fronte a questa urgenza, i partiti borghesi ci propongono una politica climatica basata sulla responsabilità individuale, sul mercato e sulla fiducia cieca nell’innovazione tecnologica capitalista.
o Questa politica è ingiusta poiché lascia ricadere le responsabilità sul 99%, oltre a non essere in grado di convincere la maggioranza della popolazione, come dimostra il fallimento della legge sulla CO2 nel giugno 2021.
o Questa politica climatica, basata sulla responsabilità individuale, oscura la vera causa della crisi climatica: il capitalismo.
Il capitalismo è la causa della crisi climatica.
o Il capitalismo si basa sulla massimizzazione del profitto a breve termine. Pertanto, non è possibile pianificare una produzione ecologica sul lungo termine. La produzione ecologica è spesso più costosa. Inoltre, la produzione capitalista non tiene conto dei cicli naturali, che richiedono una prospettiva a lungo termine.
o il capitalismo si basa su una crescita illimitata della produzione e del consumo, impossibile in un mondo con risorse naturali limitate.
B. Le nostre soluzioni
Deve pagare chi se ne approfitta: le persone super-ricche e non il 99%!
Perché rivendichiamo questo?
o Innanzitutto perché sono le persone super-ricche a trarre i maggiori profitti dal sistema che ha causato la crisi climatica: il capitalismo.
o In secondo luogo, perché i loro investimenti sono una delle principali cause della crisi climatica. Secondo i nostri calcoli, gli investimenti delle dieci famiglie più ricche della Svizzera causano tante emissioni di CO2 quanto il 92% della popolazione svizzera. Queste cifre sono supportate da uno studio francese, secondo il quale il patrimonio finanziario di 63 miliardari* francesi è responsabile di tante emissioni di CO2quanto la metà della popolazione francese.
o Perché vogliamo una politica climatica finanziata in modo equo. Non c’è giustizia climatica senza giustizia sociale, e viceversa.
Come dovrebbe accadere tutto questo?
o Tramite un’imposta del 50% sulle donazioni e le eredità che superano l’importo di esenzione di 50 milioni di franchi, cfr. art. 129a cpv. 4. Da questa imposta sarebbero colpite circa 2000 persone.
o Le entrate fiscali derivate da questa imposta sarebbero circa di 6 miliardi di franchi all’anno.
o Attualmente in Svizzera non esiste un’imposta federale sulle successioni. Le imposte cantonali, il numero di persone tassate e le aliquote variano a seconda del cantone e dei rapporti di parentela (le aliquote variano dall’esenzione totale presente nella maggior parte dei cantoni a un’aliquota totale di circa il 55% per le persone senza rapporto di parentela nel Canton Ginevra).
o A livello internazionale esistono aliquote fiscali fino al 30% per le discendenze dirette e fino al 50% per le persone senza legami di parentela in Germania. In altri paesi le imposte di successione sono ancora più alte, come in Francia, dove arrivano al 60%, e in Belgio, dove arrivano all’80%.
Per una politica climatica socialmente equa
Il fatto che la nostra politica climatica venga finanziata in modo equo non basta a renderla una politica climatica sociale: anche le misure finanziate devono essere socialmente eque, vedi art. 129a, cpv. 2.
Il gettito fiscale dovrebbe essere utilizzato principalmente per finanziare misure volte a lavorare, vivere e abitare in modo ecologico e sociale. Vedi disposizioni transitorie: Art.197, cfr.15 cpv.1b.
Esempi di misure sociali per la protezione del clima:
o Lavoro: riqualificazione, formazione continua, garanzie salariali e riqualificazione dei settori a basse emissioni, ecc.
o Alloggio: isolazione efficace e risanamento energetico senza alcun impatto sugli affitti.
o Vita in comune: espansione massiccia dei servizi pubblici con una prospettiva eco-sociale, come ad esempio trasporti pubblici a basso costo e basati su fonti di energia rinnovabili.
Queste rientrano in una necessaria trasformazione dell’intera economia. Un cambiamento del sistema economico è necessario per costruire una società ecologica, cfr. art. 129a cpv. 2 e disposizioni transitorie.
Il nostro obiettivo è quello di creare un futuro per il 99% e una società in cui tutt* possano realmente vivere.
C. I nostri argomenti
Paga chi se ne approfitta!
La crisi climatica è una conseguenza diretta dello sfruttamento eccessivo delle risorse da parte del nostro sistema economico. Chi si approfitta maggiormente di questa situazione sono le persone super-ricche. Mentre queste persone incassano, la continua corsa ai profitti mette a rischio i nostri mezzi di sussistenza naturali. L’Iniziativa per il Futuro garantisce che questi profitti distruttivi delle persone super-ricche vengano utilizzati per finanziare una politica climatica sociale, di cui c’è urgente bisogno.
Soldi per la protezione del clima!
Ci sono numerose proposte sul tavolo per una nuova politica climatica seria e completa. Ma questi progetti non sono né attuati né finanziati. L’Iniziativa per il Futuro fornisce questi mezzi finanziari, mentre la politica climatica borghese continua a nascondersi dietro le favole dell’innovazione e del capitalismo verde. In questo modo l’Iniziativa rende possibili numerose misure assolutamente necessarie per una lotta coerente contro la crisi climatica.
Giustizia climatica per il 99%!
Scaricando la responsabilità della crisi sul 99% e dando la colpa ai comportamenti individuali, le persone super-ricche possono continuare ad arricchirsi a spese del nostro futuro. La politica climatica non può funzionare in questo modo. Questa iniziativa vuole cambiare le cose, mettendo al centro la giustizia climatica e chiedendo una politica climatica sociale. Con questa iniziativa, il 99% non dovrà pagare per la crisi climatica, né oggi né in futuro.
Abitare, lavorare e vivere in modo ecologico!
Affrontare la crisi climatica non è una questione economica e necessita molto più che la sola espansione della superficie di pannelli solari. Molto di più. Dobbiamo spingere per una trasformazione dell’economia nel suo complesso, in modo da dare una svolta ecologica alla nostra vita. Tale trasformazione richiede misure diverse, che vanno dall’espansione degli spazi utilizzabili in comune, al rafforzamento della mobilità a basse emissioni, fino alla ristrutturazione ecologica di interi settori economici. L’Iniziativa per il futuro fornisce lo slancio necessario per realizzare questa trasformazione.